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Il Principe e il Potere della Gentilezza

C’era una volta un giovane principe di nome Alessio. Era cresciuto in un castello maestoso, circondato da lusso e ricchezza. Il principe aveva tutto ciò che desiderava, ma era molto triste. Non aveva amici, e si sentiva solo e isolato nel suo castello. 

Un giorno, mentre passeggiava nei giardini del castello, il principe vide un uccellino ferito a terra. Il suo ala era rotta, e non riusciva a volare. 

Alessio si avvicinò all’uccellino e lo prese tra le sue mani. “Povero uccellino”, disse. “Come posso aiutarti?” 

Mentre si chinava sull’uccellino, sentì una voce che proveniva da dietro di lui. “Ciao, giovane principe. Hai bisogno di aiuto?” 

Alessio guardò sorpreso, e vide un vecchio saggio con un bastone che gli sorrideva. 

“Chi sei tu?” chiese Alessio. 

“Sono un saggio, e posso aiutarti a guarire l’uccellino”, rispose il vecchio. 

Alessio era scettico, ma decise di dare al saggio una chance. 

“Va bene”, disse Alessio. “Se riesci a guarire l’uccellino, ti sarò molto grato.” 

Il saggio si avvicinò all’uccellino e, con le sue mani, lo curò delicatamente. L’uccellino era subito guarito, e volò via felice. 

Alessio era molto contento e grato. 

“Grazie, saggio”, disse Alessio. “Come posso ricambiare la tua gentilezza?” 

Il saggio guardò Alessio negli occhi e disse: “Non hai bisogno di farmi niente. Ma ti chiedo di imparare un grande insegnamento.” 

Alessio ascoltò attentamente. “Quale insegnamento?” 

“Il potere della gentilezza”, rispose il saggio. “Vedi, giovane principe, hai sempre vissuto circondato da lusso e ricchezza, ma non hai mai imparato l’importanza della gentilezza. Hai sempre considerato gli altri come inferiori a te, e non hai mai cercato di condividere il tuo potere e la tua fortuna con gli altri.” 

Alessio si sentì molto triste e dispiaciuto per il suo comportamento. 

“Io non volevo essere così egoista”, disse. 

“Non preoccuparti, giovane principe”, rispose il saggio. “Ora hai imparato una lezione preziosa, e puoi iniziare a vivere la tua vita in modo diverso. Ricorda sempre che il potere della gentilezza può aprire porte e cuori, e ti permette di costruire legami sinceri e duraturi con gli altri.” 

Alessio ringraziò il saggio e tornò al castello con un nuovo punto di vista sulla vita. Da quel giorno in poi, iniziò a guardare il mondo con occhi diversi. Iniziò a notare la bellezza nelle cose semplici, a condividere la sua fortuna con gli altri, e a essere più gentile e premuroso con le persone intorno a lui. 

Un giorno, mentre Alessio passeggiava nei giardini del castello, vide un gruppo di bambini che giocava alla palla. Si avvicinò a loro e, con un grande sorriso, iniziò a parlare. Raccontò loro la storia del vecchio saggio, e l’importanza di essere gentili e premurosi con gli altri. 

I bambini lo ascoltarono con attenzione, e quando Alessio finì di parlare, gli chiesero: “Vuoi giocare con noi, principe?” 

Alessio accettò volentieri l’invito, e passò il pomeriggio a giocare con i bambini. Si divertì molto, e si rese conto che gli amici non si trovano solo nelle stanze lussuose del castello, ma si possono incontrare ovunque, anche nei luoghi più umili. 

Da quel giorno in poi, Alessio continuò a vivere la sua vita con gentilezza e amore, cercando di rendere felici gli altri e di apprezzare ogni giorno la bellezza del mondo che lo circondava. Insegnò ai bambini del villaggio l’importanza di essere gentili e premurosi con gli altri, e di condividere la propria fortuna con chi ne aveva bisogno. 

E così, la storia del vecchio saggio e del potere della gentilezza di Alessio divenne famosa in tutto il regno. Molti nobili e membri della corte, ispirati dalla sua storia, impararono che la vera felicità non si trova nei beni materiali, ma nell’amore e nella gentilezza che offriamo agli altri. 

E da quel giorno in poi, il regno fu un posto più felice e amorevole, grazie al grande insegnamento di Alessio e alla gentilezza che offriva a tutti coloro che incontrava lungo il cammino. Il giovane principe aveva imparato che il vero potere non risiedeva nella ricchezza e nel lusso, ma nella capacità di amare e di essere gentili con gli altri. E questo fu il più grande tesoro che avesse mai posseduto. 

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